La notizia l’ho sentita su studio aperto che l’ha data in modo scandaloso, ponedo come causa dell’incidente il fatto che il pilota avesse impennato la moto finedo (come per strafare) su un recinto in filo spinato.
iNvece poi su rai 2 si è capito che il filo era teso attraveso un sentiero senza nessun segno che ne evidenziasse la presenza. Un modo assurdo di morire per la stupida e colpevole volontà da parte del padrone del fondo di impedire il passaggio.
Ora tutti i benpoensanto che già fanno la guerra al fuoristrada cercheranno di sfruttare l’accaduto per dipingere a toni foschi queste orde di barbari che impennando con i motori rombanti vanno spadroneggiandop per la natura danneggiando oltra alla stessa nche se stessi e gli altri cittidani che se la godono.
la verità è che quel signore più o meno della mia età faceva moto e natura, cercando di arrivare da un luogo ad un’altro senza passare su strade asfaltate, la riceca di un viaggio in cui il viaggio stesso merita di essere vissuto più della meta stessa.
Il luogo dell’incidente è un sentiero tranquillisimo che attraversa un campo collinare, senza difficoltà o pietraie o precipizi … ma contro la stupidità o peggio contro la cattiveria umana non c’è difesa o prudenza che conta!