FrontPage Forums Motociclisti NetRaiders Dakar – io la penso così –

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    • #45327
      Harneck
      Membro

      La Dakar credo sia la gara più affascinante che esista al mondo e purtroppo il suo fascino è cresciuto anche grazie al sacrificio di molti, troppi uomini.
      I piloti moto che vi partecipano si dividono sostanzialmente in 2 categorie: gli UFFICIALI, che DEVONO assolutamente fare risultato e i PRIVATI, che VOGLIONO arrivare al lago rosa.
      Ora mi chiedo, bhè che c’è di strano? In tutte le gare di un certo livello è così, ci sono gli ufficiali, pagati, e quelli che pagano per partecipare.
      Un pilota ufficiale è uno tosto, uno che fa gare tutto l’anno, che ha un fisico allenato e soprattutto una mente pronta e proiettata a senso unico verso il podio. Almeno nei primi 10 classificati credo ci siano piloti che corrono tutto l’anno in varie gare ma con l’unico obbiettivo di fare bene alla Dakar…
      Ho sempre ammirato questi uomini, sono un concentrato di passione, sacrificio, dedizione e coraggio anche se a loro non credo serva molto perchè il coraggio serve quando si ha paura di qualcosa ma per loro non è così. MA NON BASTA!
      Nella Dakar c’è qualcosa che non va: non si vogliono vedere i limiti umani!
      Hanno cercato di aumentare la sicurezza aumentando la navigazione e mettendo il limite di velocità a 160 km/h (controllato via satellite), si avete letto bene, 160 km/h!
      La prima domanda che mi viene spontanea è: ma 160 km/h non saranno tanti? Risposta: dipende da quanti km fai a gas spalancato.
      Le tappe e soprattutto le speciali sono lunghissime, proprio negli ultimi 2 giorni ci sono state speciali lunghe quanto il tratto MILANO-ROMA + qualche altro centinaio di km di trasferimenti…
      I piloti ufficiali partono al mattino presto verso l’una quando ancora molti privati non sono ancora arrivati dalla tappa precedente!
      Auto, moto e camion devono percorrere lo stesso percorso ma un conto è farlo seduto in un abitacolo, ben legato con almeno una persona al tuo fianco (navigatore) che oltre a dirti dove andare ti può essere di aiuto in svariate situazioni e un conto è essere solo, su due ruote, per almeno l’80% della tappa in piedi sulle pedane, impegnato a vedere dove metti le ruote e allo stesso tempo a dover fare i conti con trip master e diavolerie del genere in movimento e a velocità sostenuta…..NON CI SIAMO!
      In questa gara le persone più in pericolo sono proprio i professionisti, quelli che, forti di una condizione fisico-atletica e mezzi al top si preoccupano solo di dare gas e fare risultato perchè un bel giorno hanno messo una firma su un foglio di carta….
      La Dakar va rivista, vanno diversificate le lunghezze di percorso e di speciale in base alla tipologia di veicolo, le moto devono assolutamente percorrere meno km di auto e camion!
      Hanno paura che modificandola perda di fascino e di conseguenza di interesse da parte delle case costruttrici e degli sponsor? Hanno paura che i costi di gesione crescano troppo costringendoli a non farla più?
      Se la Dakar non dovesse più aver luogo sarei tra i primi a dispiacermene ma sicuramente non mi resterebbe quell’amaro in bocca che sento tutte le volte che un UOMO con la mia stessa passione ci lascia le penne…
      Le case costruttrici e gli sponsor vanno nel deserto per noi, per vendere. Magari riusciamo in qualche modo a fare sentire in nostri sfoghi e/o suggerimenti…..

    • #73132
      fable
      Membro

      sostanzialmente sono d’accordo con te, ci sono troppi interessi economici perchè venga modificata e l’organizzazione ha paura di fare il passo più lungo della gamba, così ti rispondono con fatalismo “è la dakar”… il che è anche vero, ma che tristezza :(

    • #73135
      Scal
      Partecipante

      Riporto quello che avevo scritto su un’altro post, che detto molto male concorda con il parere di Harneck

      Tappe lunghe corse con il pensiero di arrivare dentro i tempi, paesaggio e fondo che cambia diverse volte nel corso della stessa tappa, la voglia di correre e vincere, l’impossibilità di qualsiasi misura di sicurezza. Come correre 10 GP di fila con le auto e i circuiti degli anni 60, volete che non ci scapperebbe un morto all’anno?? Quanti morti nei Gran premi prima che si trovassero misure di sicurezza per limitare al minimo (se così si può dire per chi va a 350 Km/h) i rischi?? Poco è possibile fare alla Dakar, troppo lunga in totale e troppo lunghe le tappe …. troppo coraggiosi i piloti!!

    • #73136
      Fugzu
      Membro

      Hai pienamente ragione, bisogna anche considerare che non siamo più ai tempi dei Romani, quando il sangue sparso nelle arene faceva audience. Adesso, secondo me, ogni morte in gara fa diminuire l’interesse nelle persone ed alimenta il pensiero sull’inutilità di quella morte.

    • #73150
      BLADERUNNER
      Partecipante

      Concordo totalmente con te, se la Dakar dovesse scomparire me ne rattristerei ma così non si può andare avanti non è logico e nemmeno bello da vedere!!!

      Tristi lampeggi…

    • #73160
      Biros
      Membro

      Si, lo spettacolo della morte toglie ogni gioia, annulla ogni senso.
      Ho smesso di guardare la Dakar.
      Ho paura che dopo domani ricomincerò a guardarla e, senza sapere bene il perchè, mi sentirò contro e al tempo stesso partecipe di questa società sfrenata che stritola tutto sull’altare del marketing ed in definitiva dei soldi.
      Biros

    • #73181
      Strafys
      Partecipante

      cosa fa certa gente in nome del loro Dio Denaro…

    • #73213
      giampa
      Membro

      non sono daccordo… non credo che i piloti non abbiano le loro paure, sicuramente le sapranno meglio gestire, senza paura ci si schianta alla prima curva. e poi, “la dakar è la dakar”, è una gara massacrante che solo chi ha la giusta preparazione la può percorrere mettendo in conto i propri rischi, c’è chi tutti i giorni rischia la propria vita per molto meno. Quanta gente è morta cercando di raggiungere la vetta del K2 o dell’everest? cosa facciamo, abbassiamo le vette? o asfaltiamo le vie per arrivarci. Ognuno dev’essere libero di campare quei quattro giorni che ha a disposizione come meglio gli pare, tanto più che non glielo ha mica ordinato il dottore.

    • #73216
      Scal
      Partecipante

      Giampa, ovviamente in linea di principio è vero, ma le regole devono gestire e convogliare l’isrtinto e le aspirazioni degli uomini, che siano camionisti sulle autostrade che piloti alla dakar. Se fai tappe da 500 – 880 Km ogni giorno per 15 giorni ovviamnte crei il presupposto per cui questa voglia o passione o desiderio di primeggiare facilitano gli incidenti. Ovviamante ci si può fare male anche su una pista da cross o su un rally di 2 giorni ……

    • #73263
      Emi
      Membro

      premetto che non ho letto nessun messaggio perchè troppo lunghi ma ci tengo a dire la mia: dico solo che sicuramente è uno sport rischioso..sicuramente il business la fa da padrone, ma sostanzialmente come idea di gara mi piace perchè permette di gareggiare al pilota ufficiale mega sponsorizzaro come al privato..tutti insieme appassionatamente o quasi :-) ciau!

    • #73407
      Pablito
      Partecipante

      La Dakar é un evento mediatico tra i più altisonanti nel mondo dei motori. Muove milioni e milioni di euro (i conti sono più o meno pubblici) ed anche in questo caso vale la regola che più se ne parla e meglio é.
      Scordiamoci i falsi pietismi e ricordiamoci delle file di curiosi in cerca di emozioni forti, che si fermano a guardare gli incidenti stradali!
      Per gli appassionati come noi la sicurezza dei piloti e del pubblico é un elemento PRIMARIO da tenere in considerazione, mentre, purtroppo (e dico purtroppo) altri sono gli elementi che la macchina del business (leggi: organizzazione che investe capitali e cerca il massimo ritorno economico) considera prima di ricorrere a soluzioni che potrebbero ridurre l’impatto mediatico della corsa.

      Speriamo di non arrivarci mai ma… se l’orrore delle disgrazie facesse calare l’audience allora sì che si prenderebbero provvedimenti reali (e non fittizi, tanto per tacitare le coscienze).
      Ma, ahimé se ciò dovesse accadere sarebbe non per salvaguardare piloti e pubblico ma, più meschinamente, gli interessi economici.

      Potrò sembrarvi cinico ma é così che vedo la realtà.

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