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Oggi sono andato a Ozzano Emilia a prendere un amica motociclista per un girello in compagnia.
Visto che erano le 16 ci siam detti un girettino per far passare un oretta…anche perchè dopo si fa freddo: propongo quindi di prendere la Futa e svallare verso Zena all’altezza del Monte delle Formiche, fermarsi al laghetto dei castori per un the caldo per poi ritornare alla base.
Detto fatto ci incamminiamo a dar da bere alle motine: la mia la conoscete, la sua una bellissima Beta Jonathan 350.
Partiamo. Lei mi stava dietro, io andavo piano perchè era la prima volta che uscivamo assieme in moto, però la vedevo sempre li…non mi mollava. Accelero un po di piu e mi porto sui 90-100, lei con nonchalance pennellava di qua e di la le curve con una padronanza del mezzo molto buona.
Arriviamo al bivio di Zena in pochissimo tempo; senza dirle nulla, proseguo, vado oltre. Tra me e me penso: “va da dio…perchè finire subito il giro: la porto a Loiano a prendere il the” (20km piu in su).
Dai il gas, curva di la, pennella di qua si arriva a Loiano. Ero quasi convinto di fermarmi quando il mio sguardo è stato attratto da tanti piccoli mantelli bianchi che coprivano le vallate: cazzo che figata…la neve.
Alchè tra me e me ho detto: “ma si dai…ormai che siamo qui, facciamo altri 10km e andiamo al Passo della Raticosa in mezzo alla neve”. Questi ultimi 10km sono stati abbastanza duri. Non eravamo vestiti a sufficienza: io coi jeans e la giacca imbottita, lei con jeans e giacca non imbottita.
Arrivati al passo, parcheggiamo le moto nel piazzale circondato di neve sul quale soffiavo un vento leggero ma gelido. Le ho subito chiesto come andava e se mi odiava molto. Lei mi ha risposto che era tutto ok, un po infreddolita ma tutto ok…secondo me però mentiva: mi avrebbe tranquillamente ucciso.
Ci riscaldiamo con il the, qualche chiacchera tra di noi e con gli increduli inquilini del tavolo a fianco.
Non era mai stata in mezzo alla neve con la moto, le è piaciuto.
La luce era ormai andata, iniziamo pertanto a prepararci per il ritorno. Le offro i copri pantaloni e la felpa che mi ero portato dietro (il minimo che potessi fare). Si va giu abbastanza spediti, lei sta dietro tranquillamente, copia i sorpassi anche quelli piu lunghi. Guidava vermente bene. Arriviamo verso le 18.30. Quello che doveva essere un giretto di un ora era diventato un girello di due ore e mezza.
Mentre rientravo a casa pensavo: “è venuta fin in mezzo alla neve, senza imbottitura nella giacca, guidando anche al buio”: i requisiti per diventare una NET li ha tutti!”Spero tanto di convincerla a partecipare ai ns prossimi incontri.
Un fresco lampeggio a tutti
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