- Questo topic ha 11 risposte, 12 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 17 anni, 4 mesi fa da
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Oggi giornata di sole, Marzo si sta riprendendo il suo ruolo primaverile. Ho appena mangiato e non ho voglia di fare nulla … solo andare in moto.
Apro la porta del garage, lei è li, mi vesto …. la tiro fuori dal garage e l’accendo.
Guardo il casco nelle mie mani, lo giro e rigiro, guardo il sole e sento il vento a tratti tiepido e a tratti pizzicarello che mi accarezza il volto; mi metto un paio di occhiali da sole e appoggio in casco dentro il garage … lo lascio li, salgo in moto e parto. L’aria fresca mi passa tra i capelli, sento il rumore della moto, un rumore “vero”, mi sento nudo e mi lascio inebriare … mi lacrimano gli ochhi, perchè gli occhiali da sole che ho non sono adatti a impedire che l’aria mi vada sugli occhi!
Marzo …. che bello!
Già Marzo, ma marzo 1969! La moto (per così dire) è una lambretta 125 del 1953 colore grigio verde, quello li sopra sono io a 16 anni che ho tolto il parabrezza dopo un inverno freddisimo e mi faccio un giro sotto il primo sole! Ogni marzo mi viene in mente questo episodio e anche un po di voglia di vento in faccia … ma figuriamoci, è meno sconveniente ammazzare i vicini che girare senza casco!
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Della serie: “come eravamo”
Da un angolo recondito della memoria affiorano sensazioni, refoli di vento, odori di primavere perse nel tempo ma presenti, vive, pulsanti come la vita che ci attraversa, ci trascina verso il domani.
La tua Lambretta del ’53 (già allora guidavi mezzi…. nuovissimi
) mi ricorda la BSA “Lightning” del ’63 (ma non era mia 
… la guidavo … a sbafo), la strada in salita e la curva a gomito che portavano alla casa del mio amico “Tuccio” fortunato proprietario del gioiello inglese.Lo spirito di quegli anni, caro Ed, lo abbiamo ancora. Quello che invece, ahimè, abbiamo perduto… sono i capelli
:bang: -
Marzo, giornata tiepida di sole. Guardo fuori dal finestrone: filari di vite che salgono lungo la collina punteggiati da meli in fiore. Che voglia che ho di uscire …. drrrrriinnn… finalmente! Scendo le scale e …. lo vedo.. mi sta aspettando. I capelli arruffati, lo sguardo del tipo: “Vieni bambina che non ti perdono”. ” Ciao! Sali?” E via. Mi stringo forte mentre accende la moto e parte, irruente come sempre. Il vento sferza i volti e alla fine impiegherò più di mezz’ora per spazzolarmi i capelli, ma che bello appoggiare la testa sulle sue spalle mentre corriamo veloci verso casa……
Marzo 1975: all’uscita di scuola i ragazzi non vendevano i libri.
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