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Venerdì nella tarda mattinata siamo partiti per andare a trovare Bombolino e Trombetta, i bambini portati a Faenza. Abbiamo percorso l’autostrada fino all’uscita Certosa di Firenze, poi la bretella fino a Siena dove abbiamo imboccato la Cassia.
Poco traffico, clima medio grigio ma almeno non piove. Il paesaggio appare acerbo, si nota un lieve velo di vegetazione che ammanta i campi ed i boschi annunciando una primavera che si fa desiderare. L’asfalto scorre liscio, Luvi, nonostante non guida da mesi, riprende subito il ritmo. Arriviamo a Viterbo, ci dirigiamo verso il lago di Vico, saliamo sui monti e discendiamo verso Capranica dove devo fermarmi per parlare con dei clienti.
Poco dopo c’incontriamo con Bombolino ed andiamo nella nuova casetta immersa nel verde: bellissima! Che paradiso! Un complesso immerso nella vegetazione, dalle finestre di casa si vedono i boschi di un parco naturale, i campi lavorati. Il silenzio, l’aria pulita. Diego e Barbara sono ospiti squisiti ed il loro cagnone Max è adorabile. Serata tranquilla a chiacchere guardando le foto del loro viaggio in sudamerica.
Al mattino ci raggiungono Paperoga e Nonna Papera, ci vestiamo e partiamo per Faggeta, un bosco incantato a mille metri slm. Qui comincia l’avventura del signor Buonavventura… La moto di Bombo si rifiuta di partire, la mette in moto a spinta in discesa e l’impianto elettrico impazzisce. Panico, sembra morta la batteria. Tromba parte alla ricerca di un elettrauto. Dopo vari tentativi scopriamo che accendendo i fari e le quattro frecce il motore riesce a girare un po’, così Bombo e Paperoga partono verso casa, io e Luvi a cercare Barbara ed a recuperarla per tornare a casa dove scopriamo essersi allentato un morsetto della batteria. Per fortuna.
Dopo pranzo facciamo un giro per i colli attorno a Nepi, un vero paradiso della natura con piccoli paesi di tufo, orridi e rocce a strapiombo, valli incontaminate, falchi roteanti in cielo. La sera ci raggiunno Gunny e Nessy per una cena macrobiotica 🙂 a base di bistecche, pancetta, salcicce alla brace annaffiate con Sangiovese e Cannonau.
Al mattino ci svegliamo con la pioggia (pork!….), facciamo una gradevolissima colazione salutistica yoga a base di salame corallino e uova sode parlando di anni settanta, di com’era il clima negli anni di piombo, di ricordi di un passato che sembra ormai trapassato. Poi ci salutiamo ed in un momento di asciutto partiamo verso Siena. Dopo pochi km iniziano le prime goccioline che ci obbligano ad indossare le tute da acqua. Da allora è un crescendo. -
Ripercorriamo la Cassia, la via più semplice, anche se avremmo voluto per il ritorno passare dall’interno, Tuscania ecc fino a Grosseto. A Siena prendiamo il diluvio, per fortuna ci fermiamo in una distributore per un caffè all’apice dell’acquazzone. Gli altri avventori ci guardano come fossimo alieni mentre sgocciolamo ovunque, peggio di cani bagnati.
Chiamo mio fratello, non ci sono speranze a Pistoia diluvia come a Siena. Ci tappiamo il naso e percorriamo una Firenze Siena da paura, l’asfalto non fa schifo, fa vomitare! Buche ovunque, pozze d’acqua, solchi, è pericoloso da asciutto, figuriamoci sotto una pioggia incessante. Ci mettiamo a 70 all’ora, le moto vanno lisce e stabili, per fortuna c’è poco traffico.
Attraversiamo Firenze per non percorrere l’A1 sotto l’acqua, prendiamo l’autostrada a Novoli, dove lasfalto è nuovo e c’è meno traffico. Arriviamo al casello, Luisa si ferma per prendere il biglietto, io mi fermo tre metri indietro ed armeggio per aprire la tasca sui pantaloni dove mettere il biglietto. PEEEEEEEEEEEEE! Mi suona un idiota, mi giro e lo fulmino con lo sguardo mentre questo fa gesti impazienti.. Anche il giorno di Pasqua c’è chi è stressato! Gli faccio il gesto di calmarsi e lentamente, dopo che Luvi è partita, prendo il mio biglietto e con tutto il tempo che ci vuole lo metto nella tasca e la chiudo prima di ripartire.
Arriviamo al casello di Pistoia e mentre pago il casellante mi dice: “Voi siete passate tre giorni fa dalla Certosa, vi riconosco.” Era un appassionato di moto d’epoca, quattro chiacchiere con calma, tanto il casello era vuoto e poi finalmente a casa per un bel bagno caldo.
Grazie Diego, grazie Barbara, siete stati meravigliosi. Da rifare!
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Solo una volta winno!!!! e mi sono confuso perchè non pensavo che un posto così bello come Desenzano sul Garda fosse vicino alla tua magione
)) sarà per la prossima …. se venite siete tutti benvenuti, c’è posto e la cuccia di Macs è abbastanza spaziosa a parte gli scherzi appena si può si organizza un raduno della tuscia con pappata a casa bombotrombetta. a presto
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