Una 4 giorni ligure organizzata per il ponte del 25 Aprile 2019 nel pieno della stagione delle piogge. Ma nonostante il meteo, pessimo, non ci siamo fatti mancare nulla e tutti siamo comunque partiti in direzione La Spezia per il gran ritrovo del giovedì. Tutti tranne uno, il mago. Impegnato a mettere in sicurezza la sua imbarcazione al porto in vista della tempesta partirà solo all’indomani mattina per raggiungere il gruppo.

A sinistra, da qualche parte, c’è il mare.
L’itinerario scelto, bellissimo sulla cartina, si snoda per gran parte della giornata di venerdì all’esatta quota dell’addensamento nuvoloso lasciandoci solo qualche metro di visibilità per scorgere il fanalino rosso di chi ci precede. E’ un po’ anche per questo motivo che nella galleria di fotografie manca un bel pezzo di Liguria. Ma a parte questo inizio che ci ha accompagnato da La Spezia sino a Genova poi il resto è stato veramente bello. Ah… Dimenticavo, questa parte di racconto non ditela a Stelvio che ci sta aspettando ancora alla partenza impaziente del nostro ritardo. Potrebbe scoprire che in realtà è stato abbandonato per mettere alla prova quando, con il suo nuovo “sospensorio” (non quello che state pensando ma quello della moto) sarebbe riuscito a ritrovarci.

Acciughe appena colte.
L’arrivo venerdì sera a Nasino, l’attesa dei proprietari del B&B ingannata con qualche birra nel centro sportivo, e la successiva cena “su al lago” sono stati due momenti propizi per asciugarci e lasciarci alle spalle il panorama non visto. Non ricordo di preciso cosa abbiamo mangiato ma c’è un posto, in Liguria, dove le acciughe hanno le radici e si trovano nell’orto. E non credo siano state le 12 ore di guida in condizioni proibitive a far perdere lucidità, anche Zivas concordava. Difficile ricordarsi ora che posto fosse, era l’imbrunire avanzato quando siamo arrivati, ed era decisamente buio quando ce ne siamo andati. Ma tutti abbiamo visto il ristoratore cogliere acciughe nel campo.

Il sabato si ragiona
E’ la giornata di sabato quella che ci regala il massimo dell’esperienza di guida. Il tempo si sistema e la Liguria di ponente ci regala strade perfette, senza traffico e posti stupendi. Sicuramente la zona di Monesi e che da Monesi scende a Triora è stato il top. Lascio parlare le fotografie perché noi qui dobbiamo aspettare che il Guzzi si raffreddi prima di poter ripartire non abbiano treno da sprecare in chiacchere. Non ricordo quanto abbiamo guidato ma credo che anche questa giornata abbia portato altre 12 ore di sella da mattina a sera. Certamente alle 20:00 il boxer frullava ancora sulla strada del rientro.

Il tagliere ligure
Sprovveduto fu l’affamato romano motociclista che ordinò un tagliere senza precisare cosa dovesse esserci sul tagliere. Se vuoi il pane ordina il pane non il tagliere. Se vuoi il salume ordina il salume non il tagliere. Ma se ti serve un tagliere allora ordina un tagliere.

E le BMW?
Come sempre si sono rilevate le migliori. Un paraolio ed una pompa dell’acqua in meno e non hanno fatto una piega. Perdere pezzi che non servono più di tanto è un arte. Funzionare sempre anche senza qualche pezzo lo è altrettanto. C’è un po’ di paraflù sui monti liguri ma almeno il prossimo inverno non gelerà la strada.

Vi lascio alle fotografie, poche visto il meteo, ma che dicono tanto.
E chi non c’è….


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